Milano, 1963.
rete di ferro, rafia, foglie del cartoccio delle pannocchie (brattea), frutti di Lunaria, gommalacca
dimensioni variabili
“Quest’opera si ispira al tema dell’immortalità e della rigenerazione. Come il serpente, cambiando la pelle, si rigenera, così nell’immaginario collettivo che si basa anche a livello inconscio sul mito classico, la farfalla rappresenta la liberazione dell’anima nel momento in cui esce dal bozzolo. Il connubio serpente-farfalla vede quindi uniti due simboli; l’uno della Terra (il serpente) e l’altro dell’aria e del cielo (la farfalla). Non a caso il nome greco di farfalla ‘psiche’ identifica anche l’anima”.
Consegue la maturità artistica presso il Liceo Bernardino Luini di Cantù (Como) e frequenta corsi di monotipo, di pittura e di disegno presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Dagli anni Novanta espone in mostre personali e collettive presso gallerie d’arte, musei e centri culturali sia in Italia che all’estero. Nel 2014 partecipa alla Prima Biennale della Creatività a Verona e nel 2015 consegna l’opera Misericordia a papa Francesco presso l’Aula Paolo VI in Vaticano.