Mauro Calvi: Castelverde (Cremona), 1958. Vive a Meda (Monza-Brianza) e lavora a Cabiate (Como).
Aurelio Porro: Cantù (Como), 1951. Vive e lavora a Figino Serenza (Como).
ferro, lastra metallica incisa, pietre
cm 150 x 260 diametro
“Il tumulo ospita il tempo, il silenzio, la storia del luogo, ospita gli uccelli che non ci sono più. L’idea fondante dell’opera è il tumulo come elemento di conservazione della memoria dei volatili che sono stati abbattuti nel roccolo. Nell’antichità il tumulo era un rialzo con ammassamento informe di terra e pietrisco, realizzato sopra una sepoltura, da qui il termine tumulare. Grande ingiuria era lasciare insepolto un cadavere: si credeva infatti che le anime dei non sepolti rimanessero vaganti. Per questa ragione soleva erigersi un monticello in onore dei morti. Da qui l’idea di reinterpretare il concetto di tumulo per dare una sepoltura simbolica agli ‘amici’ uccelli abbattuti nel corso del tempo”.
Mauro Calvi ha frequentato corsi di pittura e figurazione plastica con Gino Meloni, Ermes Meloni e Osvaldo Minotti. È docente di pittura alla Scuola d’Arte di Cabiate. Ha partecipato a numerose rassegne espositive nazionali con opere di pittura, scultura e installazioni. Tra queste: Dissoluzioni, ex chiesa di San Pietro in Atrio, Como; Convergenze Parallele, Centro Espositivo San Rocco, Cantù; Trasparenze, mostra personale, Biblioteca civica, Verano Brianza; MovimentalMente, Villa Sartirana, Giussano; Il Limite, Galleria Civica, Monza; Centoventi-cinque, Museo Vignoli, Seregno.
Aurelio Porro è architetto e docente all’Isia – Istituto superiore per l’industrial design di Firenze. Ha collaborato con riviste per articoli e saggi nell’ambito del design del mobile, dell’arte, della storia locale. Ha pubblicato testi per cataloghi e alcuni libri negli ambiti citati. Con proprie opere di scultura, grafico-pittoriche, fotografiche e con progetti di oggetti di design artistico, ha partecipato a rassegne espositive nazionali e internazionali e tenuto mostre personali. È interessato a progetti artistici e fotografici intesi come contaminazioni espressive e materiche.