Edizione 2021

Francesco Gianatti

Vimercate (Monza-Brianza), 1996.

Rielaborazione naturale. Ombre, n. 1

2021
bancale in legno, vernice spray
dimensioni variabili

Se esaminiamo le forme esistenti, ma in particolar modo le organiche, ci accorgiamo che in esse non vi è mai nulla d’immobile, di fisso, di concluso, ma ogni cosa ondeggia in un continuo moto.
Johann Wolfgang von Goethe, La metamorfosi delle piante

«Il linguaggio dell’intera natura si basa su di un materiale effimero, in continuo mutamento. Ciò rende impossibile e inconciliabile una lettura del cosmo sotto un profilo puramente scientifico, utilitaristico.
Il mio lavoro artistico si pone al confine tra realtà e artefatto. Le forme, ombre di piante ricalcate, esprimono la naturale mutevolezza e al contempo ne sottolineano il peso acquisito, la cristallizzazione in oggetto concluso.
Quanta leggerezza è in grado di conservare un oggetto artistico?».

 

Biografia dell’artista

Formatosi come scultore al Liceo Artistico Fausto Melotti di Cantù e alla Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ha deciso di ampliare le proprie possibilità e approcci all’immagine proseguendo con gli studi nel corso di Grafica d’Arte della stessa accademia. Attualmente la sua ricerca si incentra sul limite insito nel discorso sulla bellezza dell’indefinito, del mutevole e sulla conseguente difficoltà/impossibilità nell’esprimerlo. Materiali e soggetti reali come acqua, fuoco e ombre, assumono grande importanza nella creazione di immagini riflessive.