Edizione 2021

Fabio Ceschina

Como, 1962.

Primavera

2020
rame, ferro e ottone di riciclo
dimensioni variabili

«Cosa può rappresentare un singolo fiore o tanti? La fioritura dei campi a inizio primavera rappresenta il ciclico rinnovarsi della vita, con quella sensazione di leggerezza ed euforia che essi emanano e che viene amplificata dalle forme, dai colori e dai loro profumi».

 

Biografia dell’artista

Originario della Valle d’Intelvi (Como), terra dei Magistri Comacini e dell’Antelami, apprende i primi rudimenti sulla scultura da un parente, Domenico Inganni, insegnante alla Accademia Reale di Stoccolma e ultimo maestro della scagliola. Al Liceo Artistico Michelangelo di Como segue gli insegnamenti dello scultore Giovanni Tavani, diplomandosi nel 1980. Nel 1985 si laurea in Composizione architettonica presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, con il professore architetto Luigi Spagnoli. Nello stesso anno si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi nel 1989 in Scultura con Giancarlo Marchese. Nel 1996 fonda, con un gruppo di artisti, l’associazione culturale Spazio Libertà. Come libero professionista si occupa di art design, scultura, restauro lapideo, modellismo statico per l’architettura e, grazie alla sua esperienza nella lavorazione delle cere, collabora con importanti scultori.