Edizione 2021

Angela Caremi

Barzanò (Lecco), 1954.

Marina Oldani

Milano, 1954.

Sopravvivenze

2021
reperti tessili, ricami
dimensioni variabili

«Legati agli alberi e ai rami, soffi vitali celati nei lembi di tessuto. Vibranti al vento, tanto da eleggere brandelli di vestiti, fazzoletti, cotoni e lini a materia privilegiata per lasciare una parte di sé, come segno votivo o per onorare lo spirito del posto.
La nostra installazione nasce dalla ricerca e dallo studio circa l’usanza antica di lasciare, specie nei boschi vicini ai santuari, un segno di passaggio, un pensiero, una richiesta di aiuto, legando agli alberi e sui rami lembi di tessuto, piccole stoffe. Questo anche in Brianza.
Amiamo i tessuti e subito ci è balenata l’idea di questa installazione. Il nostro è semplicemente un gesto, un gesto laico».

Indicazioni per il visitatore: lascia una traccia del tuo passaggio appendendo ai rami un pezzo di stoffa portato da te o che trovi sul posto.

 

Biografia dell’artista Angela Caremi

Il mio gesto è cucire, ogni giorno, ogni sera. Raccolgo da anni tessuti di ogni genere. Amo le stoffe, in particolare avanzi e rimasugli che le sartine conservano dopo aver realizzato un vestito, ma anche vecchie lenzuola di lino ammorbidite dall’uso, meglio se raffazzonate e rammendate. Un proverbio giapponese dice di conservare stoffe che possano contenere tre fagioli. Ecco, questo è il mio ideale.

 

Biografia dell’artista Marina Oldani

Nata a Milano, si divide tra la Brianza e la Sardegna. La passione per le arti tessili da sempre l’accompagna, fino a diventare la sua professione. Ha esplorato varie tecniche di Textil Art e negli ultimi anni ha indirizzato la sua ricerca verso la tintura naturale e pratiche ecosostenibili, prestando attenzione anche al riuso e alla ricerca della storia delle arti tessili.