Cabiate (Como), 1946.
acrilico su tela, ossa di animali da cortile, libri, metacrilato
cm 100 x 70 x 20
“L’opera ruota attorno al pensiero della tomba, sia essa di famiglia o della comunità dei defunti. Così presentato, il sepolcro diviene un tramite imprescindibile per recuperare, in questa società secolarizzata, il proprio valore intrinseco e originario, quale veicolo di congiungimento fra Terra e Cielo”.
La brughiera brianzola è stata sua maestra d’arte. Il dialogo tra la natura e gli stati emotivi più profondi del suo essere è costantemente presente nelle sue opere. Le esperienze della sua giovinezza e maturità trovano sedimentazione e si manifestano ora, in attesa di un osservatore pronto ad accoglierle.