Lima (Perù), 1956.
paglia, foglie, frutti di catalpa colorati, terra, pigmenti naturali, fili di nylon
dimensioni variabili
“Nei miei lavori compaiono spesso presenze legate al mito e realizzate con materiali naturali. Il lavoro, titolato Danae o Le nozze sacre, ha due livelli di lettura. Una è la lettura legata al mito delle nozze sacre fra Danae e Zeus che avviene attraverso la trasformazione di Zeus in pioggia d’oro. L’altra lettura è la fecondazione della Madre Terra attraverso una pioggia di semi dorati. Il blu è simbolicamente attribuito a un altrove sacro, in questo caso alla Madre Terra e alla sua fertilità ctonia. Il colore dell’oro della pioggia di semi è simbolo del sole, della luce, della vita. L’opera si può leggere come l’eterno desiderio di unione degli opposti che creano il tutto”.
Nasce a Lima (Perù), ma dall’età di due anni vive a Milano. Dopo aver frequentato il Liceo artistico, si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Il suo lavoro è il frutto di una costante meraviglia nei confronti della natura e degli archetipi che legano l’umanità intera. La Grande Madre (Terra, Donna, Madonna, Dea) è quasi sempre presente nei suoi lavori ed è esplicitata nell’utilizzo di materiali naturali quali paglia, legno, cortecce, rame, foglie, terracotta e nell’uso dei colori blu e oro. Spesso si presenta il numero 3, unione del Cielo e della Terra. Il nido e l’uovo sono presenze costanti nel suo lavoro. Negli ultimi anni ha fatto la sua comparsa improvvisa l’occhio: occhio del cuore, occhio dell’anima, occhio del mondo.