Como, 1996.
rami di olmo
cm 40 x 40 x 40
“Rami intrecciati vanno a definire una forma perfettamente sferica. Un’unità particolare e unica. La forma tondeggiante della sfera è colta nell’immediato dall’occhio dello spettatore. Il nucleo, invece, cela un ‘gomitolo di rami’ che si vanno a incastrare tra di loro, un intreccio impercepibile all’occhio umano, difficilmente accessibile attraverso i sensi. Esistono un’infinità di eventi naturali, ma noi riusciamo ad afferrarne solo una piccola parte: la superficie. Edmund Husserl definisce ‘trascendenza del sensibile’ l’atto di rivolgimento di un oggetto trascendente, ovvero ‘oltre me’, a un soggetto cosciente, il quale riesce a coglierne solo la superfice attraverso i sensi”.
Laureanda presso il dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, con una tesi sulla fenomenologia dell’arte contemporanea. Ha partecipato ad alcune mostre collettive: Nadamas, Monza; Artinzone, Lecco; GAMeC, Bergamo. Ha vinto il concorso GAI “Color Design Week” e il concorso BJCEM “Lasciare il segno”; a seguito di quest’ultimo la sua opera è stata esposta presso la Triennale di Milano.