Lissone (Monza-Brianza), 1948. Vive e lavora a Lissone.
argilla mista
dimensioni variabili
“L’idea che ha portato alla realizzazione dell’installazione è quella di rievocare una festa in alpeggio con i suoni dei campanacci
e i segni del passaggio delle mucche. Alcuni di questi ‘segni’ portano anche la traccia delle impronte dell’uomo. Un viottolo di montagna portato in brughiera. L’immagine e il suono ingannano i nostri sensi, sul filo dell’ironia”.
Sonorizzazione di Giancarlo Varenna. Si ringrazia Luigi Crippa.
Fin dagli anni novanta, lavora l’argilla esponendo in mostre collettive e personali. Sul suo lavoro hanno scritto, tra gli altri: Marco Belpoliti, Jean Blancheart, Maurizio Cecchetti, Philippe Daverio.