Edition 2017

Carlo Guzzi

Cernusco sul Naviglio (Milano), 1970. Vive e lavora a Paina di Giussano (Monza-Brianza).

Naufraghi

legno, ferro, acqua
cm 75 x 100 x 200

Naufraghi nasce dal desiderio di fare memoria, non dimenticare ciò che spesso facciamo finta di non vedere più. Le forme bianche emergono da legni antichi che hanno attraversato il tempo per poi fermarsi il giorno in cui le tragedie del mare sono avvenute. Diciassette date marchiate indelebilmente con il fuoco, ricordo delle 2700 persone che hanno perso la vita nel mar Mediterraneo nel 2015. Uomini che oggi tornano a galleggiare sull’acqua, trovando finalmente la dignità che meritano”.

L’Organizzazione Internazionale Migrazioni (Oim) ha stimato che nel 2015 sono state circa 2700 le vittime sulla “rotta più letale del mondo”.
22 gennaio 2015: 20 dispersi, 85 salvati al largo di Malta
29 gennaio 2015: 29 morti di freddo
11 febbraio 2015: 29 morti di freddo
14 aprile 2015: circa 300 morti al largo della Libia
16 aprile 2015: 12 morti (musulmani contro cristiani su un gommone)
18 aprile 2015: 58 morti, 28 salvati, fra i 700 e i 900 dispersi presunti al largo delle coste della Sicilia, tra i morti 50 erano bambini
5 maggio 2015: 40 morti (nella ressa alla vista dei soccorsi, alcuni muoiono a bordo, altri dopo essere caduti in mare)
29 maggio 2015: 17 morti di stenti, 217 salvati
27 luglio 2015: 13 morti (barcone stipato con 535 migranti)
5 agosto 2015: 25 morti, 300 salvati (peschereccio si capovolge vicino alla Libia)
15 agosto 2015: 49 morti al largo della Libia
26 agosto 2015: 50 morti, 439 salvati al largo della Libia
28 agosto 2015: 250 morti (due navi affondate)
2 settembre 2015: 37 morti al largo della Libia
13 settembre 2015: 34 morti di cui 4 neonati, 6 bambini, 5 bambine al largo della Grecia
15 settembre 2015; 24 morti al largo della Turchia
20 settembre 2015: 13 morti al largo della Grecia
Per non dimenticare.

 

Biografia dell'artista

Carlo Guzzi lavora la carta, il ferro, il legno, l’argilla e la sua anima. Un percorso dove l’attenzione si concentra sull’uomo nella sua accezione più pura: uomo che si fa albero antico, impronta nell’aria, assenza o presenza silenziosa. Ma comunque uomo. Non c’è il desiderio di dominare la materia o di farla propria, bensì il tentativo di comprenderla attraverso carezze leggere. Nel 1996 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e nel 2005 si specializza in Arteterapia alla Scuola ArTeA a Pavia. Espone con continuità dal 1994, sue installazioni permanenti sono a Villa Sartirana, Giussano; Villa Bianca Terragni, Seveso e nel Parco delle sculture a Casatenovo.