Rho (Milano), 1996.
spago, cotone idrofilo, legno
dimensioni variabili
“Fragile soffio è un’installazione composta da più elementi uguali sia per quanto riguarda i materiali utilizzati che il significato. I soffi alludono alla forma e alla fragilità del Tarassaco (fiore comunemente chiamato soffione). Infatti il cotone vuole rendere l’idea di leggerezza, mentre la struttura sferica in spago che lo racchiude è quasi la volontà di fermare un istante del processo naturale. Ognuno di noi, nella sua vita, ha colto un soffione per vedere il magnifico effetto che produce quando soffiando, una sua parte svanisce nell’aria; ecco allora che l’installazione vuole imprigionare un attimo, quello tra soffio e smaterializzazione che dovrebbe far tornare un po’ alla spensieratezza di quando eravamo bambini e un po’ far riflettere sulla caducità degli elementi naturali”.
Studentessa iscritta al quinto anno del Liceo artistico statale Fausto Melotti di Cantù nella sezione di scultura. Sogna di proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. È rimasta colpita dalla tecnica di cottura raku che ha iniziato a sperimentare e le piacerebbe approfondire la tecnica della ceramica.